Il Raduno dell’Epifania… che prima era “di Capodanno”
In realtà, il Raduno dell’Epifania… non nasce all’Epifania. Nacque come “volo di Capodanno” nel 1983, e allora i palloni erano davvero pochi. L’idea venne a Giovanni Aimo, che aveva partecipato al grande raduno svizzero di Chateau d’Oex e voleva creare una cosa simile a Mondovì. Scelse Capodanno, perché le condizioni climatiche lo agevolavano (col freddo i palloni volano meglio) e perché volevano che il raduno di Mondovì fosse “il primo dell’anno” per tutti, in un momento dell’anno in cui nel resto d’Europa nessuno vola.
Al primissimo volo di Capodanno si riunirono tre piloti: Aimo, Bonanno e Gigi Greco. L’area di decollo non era quella attuale (Parco Europa) ma un’area nei pressi del cimitero comunale.
Col passare degli anni, l’idea cominciò a contagiare piloti da altre zone di Italia, e così le mongolfiere partecipanti divennero 4, 5, 8 e l’area di decollo si spostò nel piazzale “Giardini”. Ma la data del 1 gennaio cominciò a essere considerata troppo scomoda per i piloti che venivano da lontano e che dovevano… riprendersi dai festeggiamenti del Capodanno della sera precedente.
Così nel 1989, si scelse di organizzare un raduno il 5-6 gennaio.
La prima edizione, il “Mondovì Balloon Fiesta”
I piloti di Mondovì non abbandonarono mai la tradizione del volo di Capodanno. Ma quello che avvenne il 5-6 gennaio 1989 era una cosa mai vista prima: 12 mongolfiere che decollavano assieme da piazzale “Giardini”. Curiosità: la prima edizione non si chiamava ancora “Raduno dell’Epifania”, ma “Mondovì Balloon Fiesta” ed era aperta ai voli a pagamento per beneficenza, col supporto del settimanale “Provincia Granda”.
Fu un tripudio di colori assolutamente inedito in Italia. Era nata una tradizione, un legame indissolubile tra la città di Mondovì e quel simbolo colorato, magico, stupefacente che è la mongolfiera.