Il primo pallone immatricolato in Italia giunse a Cuneo nel 1979: era il “Cameron V-77 I-SLZO”. Questa storia comincia con due piloti di aerei: Giovanni Aimo, e Paolo Contegiacomo (quest’ultimo purtroppo prematuramente scomparso in un incidente stradale).
Nel 1979 il presidente dell’Aeroclub di Cuneo, l’ingegner Gallo Orsi, decise di includere fra le specialità dell’aeroclub anche la mongolfiera e comprò il primo pallone dalla “Cameroon” in Inghilterra. Ma nessun pilota italiano aveva mai messo piede su una mongolfiera. Al suo appello, risposero due piloti di aereo: Aimo e Contegiacomo. Sotto la guida dell’istruttore inglese Tom Sage, furono loro a prendere per primi il brevetto.
Non fu solo una sfida di tipo aeronautico, ma anche burocratica: si trattava di immatricolare un aeromobile, la mongolfiera, che nel nostro paese non era nemmeno contemplato dalle norme allora vigenti. Contegiacomo, dopo aver seguito il difficile iter dell’immatricolazione, riscrisse a 4 mani con i funzionari Enac il manuale di istruzione del corso per ottenere la licenza di volo pallone libero italiana. Contegiacomo fondò la prima società di lavoro aereo certificata per i palloni ad aria calda e, da lì a poco, nacque anche la scuola di volo.
Il primo pallone immatricolato in Italia giunse a Cuneo nel 1979: era il “Cameron V-77 I-SLZO”. Questa storia comincia con due piloti di aerei: Giovanni Aimo, e Paolo Contegiacomo (quest’ultimo purtroppo prematuramente scomparso in un incidente stradale).
Nel 1979 il presidente dell’Aeroclub di Cuneo, l’ingegner Gallo Orsi, decise di includere fra le specialità dell’aeroclub anche la mongolfiera e comprò il primo pallone dalla “Cameroon” in Inghilterra. Ma nessun pilota italiano aveva mai messo piede su una mongolfiera. Al suo appello, risposero due piloti di aereo: Aimo e Contegiacomo. Sotto la guida dell’istruttore inglese Tom Sage, furono loro a prendere per primi il brevetto.
Non fu solo una sfida di tipo aeronautico, ma anche burocratica: si trattava di immatricolare un aeromobile, la mongolfiera, che nel nostro paese non era nemmeno contemplato dalle norme allora vigenti. Contegiacomo, dopo aver seguito il difficile iter dell’immatricolazione, riscrisse a 4 mani con i funzionari Enac il manuale di istruzione del corso per ottenere la licenza di volo pallone libero italiana. Contegiacomo fondò la prima società di lavoro aereo certificata per i palloni ad aria calda e, da lì a poco, nacque anche la scuola di volo.